Novembre 25, 2024

Prima domenica di avvento – Anno C

Con la prima domenica di Avvento inizia per la Chiesa un nuovo Anno Liturgico in cui sarà il
Vangelo di Luca a fare da guida. Le letture di oggi ci introducono nella lunga fase “preparatoria”
alla festa del Natale e si riferiscono alla triplice venuta di Cristo. La prima è preannunciata dal
profeta Geremia nella venuta del salvatore “il germoglio di Iesse”. La terza, quella del Vangelo, è la
venuta alla fine del Tempo, per instaurare definitivamente il Regno di Dio. E nel mezzo? Gesù è
venuto nel mondo per ricondurre tutta l’umanità al Padre e fondare già qui, oggi, il Suo Regno. Egli
è vivo e vivente in mezzo a noi e si manifesta ogni giorno, certamente sotto le specie eucaristiche
ma, anche in noi stessi e nel prossimo. Vegliate, dice, per poter ascoltare la mia voce e vincere sulle
tante dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita che oggi possiamo chiamare “alcol-droga-
ludopatia-depressione ecc.” Vegliare vuol dire, anche, imparare a leggere la realtà in noi stessi e nel
prossimo con gli occhi sempre nuovi della Parola di Cristo, solo così potremo pian piano liberare
noi stessi e aiutare gli altri a trovare la vera libertà; a porgere il pane a chi soffre con uno sguardo
d’amore e non di compassione; a sollevare i cuori di chi è nel lutto o nell’afflizione con una
tenerezza tutta nuova. Un cuore “libero” può aiutare anche un detenuto a sentirsi libero in una cella,
perché gli fa prendere coscienza che anche lui è “prezioso agli occhi di Dio e che Dio lo ama” (Cfr
Is 43,4). Vegliamo, dunque, sui nostri sentimenti, sulle nostre passioni, impariamo a “purificare” il
desiderio chiedendo a Dio il dono della perseveranza, per “rendere saldi i nostri cuori…..e
progredire sempre più”.