Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi
Dal Vangelo secondo Luca – 16,19-31
25 domenica 2022 del tempo ordinario Anno c
Il significato di questa parabola è davvero durissimo e viene dalle labbra di Gesù, dove troviamo due personaggi di particolare importanza:
• il ricco Epulone, ossia nella traduzione latina un ricco che banchettava solo, ovvero che si godeva la vita, e si vestiva di porpora, a quel epoca erano tessuti molto pregiati, il quale pensava solo a sé stesso e disprezzava i poveri e non praticava la carità verso il prossimo.
Ed è sintomatico che il ricco non ha un nome in questa parabola e nella cultura del tempo, non avere il nome, significava essere nessuno e, Dio vuole identificare noi in questo ricco.
• Mentre il secondo protagonista è Lazzaro, il quale ha un nome bellissimo: “Dio viene in aiuto” ed è gettato alle porte di un ricco. Lazzaro chiede il minimo per vivere e la sua vita è emarginata, ed agli occhi del ricco è invisibile ed indifferente.
Il povero Lazzaro è un uomo felice perché è consolato da Dio; Dio è dalla parte dei poveri e degli emarginati, ed il ricco si ritrova nel dolore, malgrado lui e i suoi fratelli conoscevano la Legge e le profezie della giustizia divina, forse riteneva che per lui si sarebbe fatta un’eccezione, e invece tutto si compie alla lettera.
Dio ci ha dato già la sua parola e noi dobbiamo fidarci di Lui.
Del resto, il destino dell’uomo, si gioca tutto su questa terra trasformando i beni che Dio ci dona in amore.
Noi dobbiamo legare il cuore non alla ricchezza ma al vangelo. I nostri occhi devono essere rivolti a Dio, perché Dio è amore.
Il peccato grande non è pensare soltanto a sé stessi, ma aver dimenticato gli altri.
Ricordiamoci sempre che tutto quello che abbiamo nella vita, come soldi, beni e benessere è un dono di Dio ed è una responsabilità verso sé stessi e verso gli altri.
Questi due personaggi il ricco e Lazzaro, sono l’emblema della condizione umana e rappresentano la realtà del nostro mondo e, le risorse del creato che Dio ci ha concesso, devono essere distribuiti in modo equo.
Dunque, abbiamo il dovere di far conoscere a tutti, la logica della giustizia divina, e questa è la forma genuina che ci permette di ottenere la vita eterna e la santità.
Accolito Antonio SALVATI