Novembre 21, 2024

seconda giornata del 43′ Convegno Nazionale delle Caritas Diocesane

Rileggere insieme la realtà dalla prospettiva delle periferieUn invito alla scoperta della “gioia che ci prepara il Signore” e ad abitare le sue “infinite periferie” come luoghi reali, ma anche “simbolici e teologici”, quello fatto da don Francesco Picone, vicario generale e moderatore della curia della Diocesi di Aversa, nella lectio e nella preghiera che hanno aperto la seconda giornata del 43° Convegno delle Caritas diocesane in svolgimento a Salerno.Salvatore Ferrigno ha poi emozionato la platea, portando la sua difficile esperienza di riscatto dalla droga, dal carcere, dalla vita in strada, grazie all’incontro con Caritas, dove si è sentito accolto e ascoltato, ha ripreso in mano la sua vita, trovando, nella fiducia ricevuta, la sua vera strada.Nel suo intervento il prof. Giovanni Laino, docente in Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università Federico II di Napoli e curatore del V Rapporto sulle politiche urbane per le periferie, ha invitato a comprendere a fondo i motivi che riproducono squilibri, superando l’Italia delle “4 G, ossia dell’in-giustizia geografica, di genere, generazionale, e complessivamente sociale”. “Le periferie – dice Laino – hanno bisogno di programmi non occasionali, che rendano effettivamente esigibili i diritti. Sono importanti gli spazi, ma allo stesso tempo le risorse umane, quelle economiche e le competenze. E per fare questo occorre un approccio integrato e pluridimensionale”.In questa stessa direzione è andato il prof. Carmine Matarazzo, ordinario di Teologia pastorale alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, che ha sottolineato come “il paradigma delle periferie non deve correre il rischio di promuovere slogan, piuttosto deve aiutare l’azione caritatevole ed umanitaria delle comunità ecclesiali ad ascoltare meglio e con più competenze le istanze umane presenti nei territori e quartieri urbanizzati o meno”. Occorre così cambiare questo paradigma, come fa papa Francesco, e considerare “le periferie come centro”. “Affinché le parole abbiano un giusto impatto nella realtà – ha sottolineato Matarazzo -, abbiamo bisogno di un cambio di mentalità capace di aiutare un mutamento sistemico. Le periferie sono prima di tutto esistenziali, spesso “deserti di case” che pur pullulando di palazzi sono vuote di relazioni, di incontri, di amore. “Per ‘abitare’ le periferie esistenziali e geografiche occorre dis-velare la presenza operativa della testimonianza del Vangelo, predicata con le parole e la vita. “L’auspicio – ha concluso – è che la condivisione del cammino sinodale sia motivo di cambio sistemico e diventi mentalità dell’abitare evangelicamente ogni periferia, non nella logica del possesso ma in quella  dell’ascolto e dell’accompagnamento”.Il Convegno continua oggi pomeriggio con la Tavola rotonda coordinata da don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio CEI per i problemi sociali e il lavoro, nella quale gli oltre 660 partecipanti avranno modo di ascoltare le “voci del territorio” di Ischia, colpita da una recente alluvione, della “terra dei fuochi” con il suo dramma dell’inquinamento ambientale, con le difficoltà delle “aree interne” e la questione del disagio giovanile che si vive a Napoli. Un confronto che mette al centro l’attenzione alle tante difficoltà e tragedie dei nostri tempi, e che cade significativamente nel giorno in cui nel 2015 a Lampedusa ci fu uno dei più drammatico naufragio degli ultimi anni, con quasi 900 migranti morti. Ma queste voci aiuteranno anche a far emergere l’impulso che proprio le periferie, le vulnerabilità possono dare a un cammino di speranza, di rinascita, di rivitalizzazione delle comunità. Conclude questa seconda giornata la Celebrazione eucaristica nel Duomo di Salerno.
Il programma completo e gli approfondimenti sono disponibili su www.caritas.itI momenti assembleari del Convegno saranno trasmessi in diretta web sul canale youtube di Caritas Italiana, con aggiornamenti social tramite l’hashtag #ConvegnoCaritas2023