Novembre 22, 2024

Il tempo della Chiesa è il tempo dello Spirito Santo. La Chiesa nasce, infatti, proprio con l’effusione dello Spirito Santo sulla Vergine Maria e sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo. Gesù aveva promesso ai Suoi discepoli che non li avrebbe lasciati soli. La Sua presenza oltre che nell’Eucaristia si concretizza nell’assistenza continua dello Spirito Santo, che ricorderà nel corso dei secoli agli amici di Gesù tutto quanto Egli ha insegnato. Non solo. Lo Spirito Santo è la forza per poter mettere in pratica i comandamenti di Dio, riassunti da Gesù nel comandamento dell’amore per Dio e per il prossimo. Lo Spirito Santo spinge i discepoli fuori dal Cenacolo; e, prima ancora, fuori dalle loro paure, dai loro dubbi, da quella atroce delusione che li aveva fatti fuggire di fronte alla croce. Lo Spirito Santo è il Consolatore, il Consigliere, il Paràclito, cioè il difensore. La Chiesa vive e resiste agli attacchi del male grazie alla presenza dello Spirito Santo, che la nutre attraverso i Sacramenti e la comprensione sempre più profonda delle Sacre Scritture. In questa Domenica facciamo memoria di questo dono, che non è confinato a un passato da vivere con nostalgia; lo Spirito Santo è continuamente all’opera nella Chiesa. Siamo noi che, purtroppo, confidando forse troppo sulle nostre opere e sui nostri sforzi, ci dimentichiamo di Lui. Anche quando annunciamo il Vangelo ci concentriamo troppo sulle nostre capacità, senza considerare che il vero evangelizzatore è lo Spirito Santo, che soffia dove vuole e spinge la barca della Chiesa in un modo misterioso, proteggendola nelle tempeste. Questa Festa è l’occasione per riscoprire lo Spirito di Dio nella nostra vita, per imparare ancor più a invocarlo all’inizio di ogni nostra azione. Sia Egli l’ispiratore di tutte le nostre opere e, prima ancora, di tutti i nostri pensieri, radicandoci fermamente nella realtà, nel presente. Senza la Pentecoste non si comprenderebbe pienamente nemmeno la Pasqua, perché il dono dello Spirito Santo porta a compimento l’esperienza della Resurrezione. Solo dopo la Pentecoste, i discepoli trovano la forza per annunciare il Vangelo al mondo intero, a prezzo della loro vita. Non è stato sufficiente per loro vedere Cristo Risorto; avevano anche bisogno della potenza dello Spirito per vincere la paura. Lo Spirito è quel dono che fa nuove tutte le cose, che mette insieme tutte le esperienze accumulate dai discepoli e le rende novità che cambia davvero la vita, superando gli schemi, i progetti, i limiti umani. È bello pensare che i primi sette diaconi furono scelti tra uomini “pieni di Spirito” (cfr. At 6, 3). Apriamo il cuore per accogliere questo dono di cui abbiamo tanto bisogno, facendoci aiutare dalla Vergine Maria, la nostra Madre piena di grazia.

Diacono Maurizio Scorza