44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane: “Confini”
Al via la quattro giorni nazionale sul tema dei “confini”.
Secondo giorno del Convegno nazionale delle Caritas diocesane, in svolgimento fino a giovedì a Grado (GO), caratterizzato da più passaggi di “confini”, non solo metaforici. Dopo la riflessione della biblista Antonella Anghinoni, e la testimonianza di fra Francesco Zanoni, Custode Fraternità Francescana di Betania a Verona, è stato l’intervento di mons.Michael Landau, Presidente di Caritas Europa, a portare il confronto sui temi più di attualità rispetto all’impegno Caritas in questo momento in Europa, soprattutto a ridosso delle prossime elezioni europee di giugno. “La Chiesa – ha sottolineato mons. Landau – deve essere la difesa di tutti coloro che sono emarginati, presumibilmente ‘superflui’, a rischio di essere scartati – dai bambini disabili, agli anziani in fin di vita, la sostenitrice non ultima di tutte quelle persone che sono oppresse ed emarginate”.
Successivamente la tavola rotonda con mons. Alojzij Cvikl (presidente di Caritas Slovenia), Stella Foskolou (presidentessa di Caritas Grecia), Natalia Peiro (segretaria generale di Caritas Spagna) e Ettore Fusaro (Ufficio Europa di Caritas Italiana) ha permesso di spaziare sul contributo di Caritas per “un’Europa senza confini”.
Mons. Cvikl ha raccontato dell’impegno di Caritas Slovenia a servizio delle fasce più deboli della popolazione, ma anche nella creazione di occasioni di incontro e cooperazione con le altre realtà slovene impegnate con i poveri. La presidente di Caritas Grecia, Stella Foskolou, ha testimoniato l’impegno di una realtà come quella cattolica, che è minoranza in Grecia, ma che riesce a farsi riconoscere e apprezzare, superando “confini” religiosi e politici, proprio per la sua coerenza e credibilità.
Ampio anche l’impegno di Caritas Spagna, portato dalla sua Segretaria generale Natalia Peiro, che ha raccontato delle tante “barriere” visibili e invisibili che si trovano ad affrontare molte persone emarginate in Spagna e dell’impegno della Caritas nel superarle o ridurle. Infine Ettore Fusaro dell’Ufficio Europa di Caritas Italiana, ha raccontato della difficile condizione dell’Ucraina dopo più di due anni di guerra, di come da situazione transitoria essa sia diventata quasi uno “stile di vita” e del confine anche etico che la guerra costituisce.
Nel pomeriggio i convegnisti hanno superato anche i “confini” geografici con la visita e la preghiera nella Concattedrale di Nova Gorica in Slovenia, accolti da una rappresentanza delle autorità civili e religiose locali. A conclusione della giornata, la celebrazione eucaristica preseduta da mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Presidente di Caritas Italiana, che nella sua omelia ha ricordato “i gesti di solidarietà che diventano gesti di amore e carità”.
La giornata di domani sarà dedicata alle Assemblee tematiche di approfondimento, attraverso le quali i Convegnisti si confronteranno sulle loro esperienze e prospettive di impegno.