Marzo 12, 2025

Il volontariato in Caritas: un’esperienza che cambia lo sguardo sul mondo

Nelle strutture della Caritas di Salerno – dalla mensa San Francesco ai dormitori don Tonino Bello e Polo della Carità – si muove quotidianamente un esercito silenzioso di volontari. C’è chi dedica un turno fisso ogni settimana oppure ogni quindici giorni, chi partecipa occasionalmente e chi ha vissuto quest’esperienza una sola volta. Per tutti, però, il servizio ai poveri ha trasformato profondamente la prospettiva con cui si guarda al mondo, o quanto meno ha aperto un’altra visione, o un’altra versione del mondo che ci circonda.
“Chi accoglie uno solo di questi piccoli nel mio nome, accoglie me”, ci ricorda il Vangelo di Matteo (18,5). Queste parole prendono vita concreta nei gesti quotidiani dei volontari si offrono a chi vive ai margini.
I gruppi scout rappresentano una presenza significativa tra i volontari (in foto un gruppo scuot di Nocera Superiore), e molti sono giunti a Salerno da diverse parti d’Italia. Per i giovani, queste esperienze diventano occasioni preziose di crescita personale e di educazione alla cittadinanza attiva. Nel servizio ai più fragili, scoprono valori che nessun insegnamento teorico potrebbe trasmettere con uguale efficacia.
Come ha affermato Papa Francesco: “Il volontariato è un servizio reso a chi ha bisogno, ma è anche un servizio reso a sé stessi, perché ci fa uscire da noi stessi e ci apre alla bellezza dell’incontro con l’altro”. In questa reciprocità si nasconde forse la vera ricchezza del volontariato: non solo un dono che si fa, ma un dono che si riceve.
Il valore di queste esperienze va oltre il semplice aiuto materiale. L’obiettivo che dovrebbe avere chi serve in Caritas, è imparare a vedere oltre le apparenze, a riconoscere la dignità in ogni persona indipendentemente dalla sua condizione sociale. È un’educazione dello sguardo all’amore, che permette di costruire una società più giusta e inclusiva, un passo alla volta, un incontro alla volta.