Novembre 24, 2024

Concluso il PON con l’istituto Nautico Giovanni XXIII di Salerno. Un grazie ai ragazzi

Si è concluso con grande successo il PON che ha visto i ragazzi dell’Istituto Nautico Giovanni XXIII di Salerno collaborare con la Caritas di Salerno Campagna Acerno. Di seguito la relazione finale di Maria Cristina Palumbo che ha curato il progetto.

Per l’anno 2022/2023 ho avuto l’incarico, come tutor esterno, di seguire insieme ai docenti
Matteo Sessa e Mariella Costa il P.O.N. sul Volontariato presso l’IIS “ Giovanni XXIII” di Salerno.
Il mio compito e’ stato quello di introdurre prima teoricamente il tema del volontariato e poi seguirli
nell’ esperienza pratica che è stata fatta presso:

  • Mensa San Francesco ( Salerno)
  • Polo della Carità Diocesi di Salerno
  • Accoglienza Notturna presso i Missionari Saveriani ( Salerno).
    I ragazzi hanno incontrato anche i responsabili delle varie strutture:
  • Don Flavio Manzo direttore Caritas Diocesana di Salerno
  • Don Antonio Romano Vicario Della Carità
  • Antonio Bonifacio, direttore Ufficio Migrantes Diocesi di Salerno e responsabile
    dell’accoglienza notturna presso i Missionari Saveriani.
  • Dott.ssa Francesca Marra, formatrice Caritas.

Posso dire che, i ragazzi, agli stimoli ricevuti hanno risposto con impegno scegliendo in maniera
consapevole e matura di spendere il loro tempo al di là del mero impegno scolastico.
Per loro è stato difficile mettersi in gioco, tanto che i primi incontri sono stati molto animati, ma di
fronte al racconto della mia esperienza di volontariato allargata anche all’estero e all’esperienza
dell’anno precedente di alcuni di loro, alla fine hanno deciso di provarci.
All’inizio hanno ammesso che in loro c’era una paura del “diverso”, sparita (o quasi) successivamente
con il confronto pratico.
Il pregiudizio era l’elemento di disturbo che non consentiva la gioia del coinvolgimento, insieme alla
paura di contaminarsi toccando ciò che non apparteneva al loro mondo.
Per loro sedersi sul letto dove dormivano i senza fissa dimora o cambiare le lenzuola dei loro letti, è
stata una vera sfida; facendo questa esperienza di volontariato hanno capito che i senza fissa dimora
non sono lo scarto della società così come molti pensano, ma persone che hanno un vissuto e una
storia di vita giusta o sbagliata che sia.
I ragazzi hanno preso consapevolezza che esiste un mondo di povertà che va aiutato e rispettato,
hanno vissuto questo percorso non in maniera passiva, ma si sono interrogati ponendo domande a me,
ai direttori delle strutture e agli ospiti conosciuti. Inoltre hanno osservato i luoghi e le persone con

attenzione e partecipazione; ognuno di loro porterà con sé il senso di gratitudine che ha letto negli
occhi degli ospiti conosciuti.
Solo un incontro autentico genera emozioni forti, come il sentirsi importante per quel qualcuno che
si prende cura di te.
Personalmente posso confermare che hanno superato “l’esame” a pieni voti!
In questo tempo che ho trascorso con i ragazzi, ho cercato di trasmettere il coraggio di accorciare le
distanze con chi è considerato scarto, di allargare il senso di solidarietà, di far capire che è bello
riaccendere i sogni nelle persone che si sono dimenticate che esistono.
Nello stesso tempo durante questo cammino c’è stato anche un mio arricchimento d’animo; ho
sperimentato la certezza che i giovani se affiancati e seguiti bene, rappresentano realmente la
promessa e il presente della nostra società.
Concludo con le parole di Mons. Oscar Romero Santo:
Non possiamo fare tutto, però dà un senso di liberazione l’iniziarlo.
Ci dà la forza di fare qualcosa e di farlo bene.
Può rimanere incompleto, però è un inizio, il passo di un cammino.
Una opportunità perché la grazia di Dio entri e faccia il resto.

Maria Cristina Palumbo

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