Cosi fu detto dagli antichi; ma io vi dico
La lunga e bellissima pagina di vangelo di questa domenica, proseguendo nella lettura del “Discorso della montagna”, ci porta ad ascoltare uno dei passaggi forse più difficili tra gli insegnamenti di Gesù. Il Signore infatti indica ai suoi discepoli la nuova Legge, che non abolisce l’antica, ma la compie e la supera. Gesù ci presenta una vita nuova, da raggiungere attraverso questa Legge, ma ciò sarà possibile solo in unione a Lui, crescendo giorno per giorno in questa via che Egli ci indica e che costituisce il cammino di santità, a cui tutti siamo chiamati. Noi non siamo mai del tutto padroni delle nostre parole, dei nostri occhi, ma dobbiamo decidere da che parte stare. Se vogliamo scegliere la via della vita, allora possiamo solo chiedere a Dio che ci accompagni in questa via, imparando giorno per giorno l’amore, in una vita da “risorti con Cristo”. Se queste parole di Gesù sono per noi solo un dovere da compiere, non ce la faremo mai! Possiamo ricevere in Cristo la vita nuova, se lo vogliamo, perché Gesù si è fatto uomo proprio perché potessimo vivere in Lui, con Lui e per Lui. Noi non abbiamo “potere” autentico su alcuna cosa, abbiamo però la libertà di fidarci di Dio e di affidarci a Lui, perché ci trasformi con la grazia della sua presenza, così che la nostra vita sia davvero sua e noi possiamo crescere nell’autenticità, nella fedeltà, nella libertà stessa.
Un segno di questa nostra appartenenza a Dio è certamente il nostro parlare. Tante volte il vangelo ci richiama a non sprecare parole, qui Gesù è chiarissimo e lapidario: ogni parola in più viene dal maligno! Non dimentichiamolo mai, perché le parole hanno un grande potere e per questo dobbiamo imparare giorno per giorno a mettere da parte le nostre parole vuote e inutili, per lasciare spazio alla Parola autentica, che è quella del Signore.
Diacono Massimiliano Petti