Non Hanno (Gioia) Vino
Il vino, nella Bibbia, è il simbolo dell’amore, della gioia, della danza, della poesia, della vita.
Ed è Maria, “donna”, che intuisce come la festa rischi di decadere in un incontro freddo, di abituale convivenza, senza gioia e senza cuore e Maria, la madre, interviene presso il Figlio con quelle sublime parole: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Ella inizia così la sua missione di intercessione in favore della Chiesa- Sposa.
E Gesù l’ascolta: è sua Madre!
Ecco la parola, ecco il segno, impossibile all’uomo, possibile a Dio creatore, padre, salvatore e santificatore in Cristo e nello Spirito Santo.
Quanta fiducia dovrebbe nascere dal nostro cuore meditando questo segno, come lo definisce l’evangelista Giovanni.
Quante volte la nostra vita spirituale, personale, familiare, sociale s’abbassa di tono, di tensione, di ideale, di fede, diventando simile all’acqua: inodore, insapore e incolore! Solo Cristo Gesù salvatore è capace di trasformare quest’acqua tiepida in vino inebriante. Questa profonda trasformazione ci fa passare da un’esistenza banale ad una vita seriamente impegnata per Dio e per gli altri, specialmente per quanti sono ritenuti i reietti della nostra società, che nessuno vuol vedere, a quanti hanno perso il lavoro e non riescono più a garantire una vita dignitosa alla famiglia.
Allora è festa, è gioia, è amore, è vita nuziale!
“Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui”
La prima conversione, quella cioè dalla non-fede alla fede, e la seconda conversione, quella che ci fa passare dall’ indifferenza all’ impegno, dalla banalità alla profondità dell’amore, è sempre un dono davanti al quale ci inchiniamo credendo, adorando, ringraziando e servendo la Chiesa e i fratelli nel ministero, in virtù del Santo Battesimo donatoci gratuitamente da Dio.
Diacono Alfonso Fierro.